Torna a Roma Arte in Nuvola 2024 il progetto speciale dedicato alla performance e curato da Daniela Cotimbo e Adriana Polveroni.
Quattro gli appuntamenti che hanno animato il programma con azioni dirompenti che indagano temi legati alle relazioni sociali, ai femminismi, all’ecologia e alla memoria urbana e al recupero delle subculture.
Ad aprire il ciclo, l’artista bresciano Francesco Fonassi che con Dream Klub Remix ha animato la Nuvola con un live tape collage, frutto della sua residenza a Belgrado dove ha allestito uno studio radiofonico e di produzione musicale temporaneo negli spazi occupati quindici anni prima dallo storico club Akademija, punto di riferimento della scena underground internazionale.
Nei 2 giorni successivi, viene presentata al pubblico la performance dell’artista romano Iginio De Luca intitolata Tevere Expo, scarti sonori. L’azione si configura come una forma di denuncia audio-poetica mirata a far emergere il sommerso, il celato. Durante tutto lo svolgersi della Fiera, l’artista estrapolerà i suoni dai detriti che in questi mesi ha ripescato dal Tevere, reliquie urbane che riemergono dai fondali, prodotti industriali ormai dimenticati.
Sabato 23 è stata la volta del duo artistico LU.PA, fondato dalle artiste Lulù Nuti e Pamela Pintus. D’altro canto cade è una performance che prevede la partecipazione di 5 cantanti lirici intenti a eseguire altrettanti brani musicali rivisitati dalla cultura popolare. Il pubblico coinvolto nell’operazione avrà l’occasione di fare esperienza di un puro momento di casualità dovuto al lancio di una moneta.
A chiudere la rassegna, domenica 24, è stata l’artista romana Francesca Cornacchini che con Blue Horizon porta avanti la sua ricerca sul gesto sovversivo in grado di tradursi in vocabolario estetico. Qui il calciare ripetutamente una parete, traduce un sentimento di insoddisfazione legato alla condizione contemporanea in un linguaggio formale e pittorico.
A conclusione della giornata, a partire alle 16, sono stati presentati due momenti: un talk dedicato alla recente ricerca sul suono e sulla voce della storica dell’arte e ricercatrice Caterina Tomeo, un secondo talk che ha visto protagonisti i performer.
Francesco Fonassi (1986, Brescia) è un sound artist, ricercatore indipendente, musicista, sound designer/produttore che lavora nel campo della performance basata sul suono, dell’arte transmediale e della musica sperimentale.
Iginio De Luca (1966, Formia) è musicista e artista visivo che lavora con il video, l’installazione e la performance. Negli ultimi anni la sua poetica si è concentrata soprattutto sulla produzione di video, di immagini fotografiche, ma anche di quelli che lui definisce blitz, azioni a cavallo tra arte urbana e ambientale.
LU.PA nasce a Cosenza nel 2017 dall’unione delle artiste Lulù Nuti e Pamela Pintus ed è un progetto che esplora, attraverso il rapporto con l’«altro» e l’azione performativa, le dinamiche, i linguaggi e gli strumenti del mondo contemporaneo e i sistemi che regolano le relazioni odierne.
Francesca Cornacchini (1991, Roma) è artista multimediale. Romanticismo, eroismo, cultura underground e rivoluzione tecnologica sono i paradigmi del suo linguaggio artistico. Violenza e fragilità sono dimensioni ossimoriche della sua ricerca che prende forma in azioni performative e opere materiali.